lunedì 23 febbraio 2015

KEEP CALM & LAO LAO


Il viaggio verso il “vero Laos” è altrettanto vero…minivan che corre all’impazzata in una strada sterrata piena di buche e galline che attraversano la via mentre noi sbatacchiamo da tutte le parti…ok

Con la barca va un po’ meglio….siamo seduti su un asse di legno largo 5 cm…ma solo x un’ora…ci si può stare….è il lancio dello zaino dalla barca alla “banchina” che mi ha fatto sudare freddo…
 

 

Cmq…nel tragitto ho fatto amicizia con Gery, programmatore software ungherese che ha mollato un magnifico lavoro a Londra…così si fa! Prendiamo un bungalow con vista tramonto, terrazza con amaca e bagno privato (che x me  è praticamente il lusso) a 4 euro a testa! J

Appena arrivati ci viene offerto lao lao…salute!

Per cena decidiamo di premiare l’iniziativa svedese! Già…..un ragazzetto svedese 4 anni fa alla tenera età di 19 anni ha pensato bene di fare un viaggio in laos, andare a ubriacarsi e divertirsi a Vang Vieng con il tubing…e si è ritrovato sposato e padre di 3 figli!!!! Ora vive in questo paesino del nord, raggiungibile solo via barca, e per nostra fortuna sta cercando di gestire l’attività della famiglia (famiglia di lei logicamente) con stile europeo….il che significa…qualcuno sempre presente alla guesthouse (può succedere di cercare il proprietario o anche sono uno dei famigliari x un’ora) cibo servito al massimo entro 20 minuti (la prassi va dai 40 minuti in su) e “il buffet” per colazione e cena….lo adoriamo tutti!

Il giorno dopo inizia l’esplorazione….io e Gery partiamo alla conquista della collina, dopo un’ora e mezza di arrampicata godiamo di una vista magnifica. Poi giù alla scoperta di una caverna che non prometteva gran che e che ci ha invece positivamente stupiti!

Il giorno dopo vado in esplorazione per conto mio (lui è stanco…stella) dopo due ora di camminata sotto il sol leone su una strada sterrata e polverosa raggiungo la mia meta: un paese veramente incontaminato, fatto di casupole/palafitta fatte di bamboo, dove donnine piegate in due da anni di lavoro nei campi cucinano la cena sul fuoco vive, mentre i bambini corrono e saltano a piedi nudi attorniati da capre, cani e galline.  Anche se ho già trascorso + di 2 mesi nel sud est asiatico riesco ancora a restare stupita e affascinata dalla semplicità con cui vive questa gente.





Inutile dire che mi viene offerto lao lao….salute!



 

L’ultimo giorno trascorre lento anche per me…passeggiata lungo fiume con tanto di incontro ravvicinato con i bufali che non hanno gradito la mia presenza, contemplazione del tramonto dall’amaca, birra e aletto presto che è di nuovo ora di spostarsi…ma di poco! (non che di solito vada a letto tardi cmq….qui alle 21 è tutto spento e ai pochi turisti è richiesto di non fare rumore per rispettare lo stile di vita laotiano, che mi sembra giusto!)




Torno indietro con la barca in un mattino nebbioso, ma al mio arrivo a Nong Khiaw per fortuna splende il sole! Parto alla ricerca di un nuovo bungalow e alla scalata dell’ennesima collina (qui le chiamano montagne, ma io mi rifiuto) con una olandese e un francese, dopodichè ci godiamo il meritato riposo sulla riva del fiume alla luce dell’ennesimo (ma non stanca mai) tramonto.



Per il mio ultimo giorno del nord mi concedo un trekking organizzato alla ricerca delle 100 cascate. Non è che ci siano 100 cascate….ma ovviamente è un nome che fa scena. E’ un torrente di montagna, in cui ci sono diverse piccole cascate che scende a valle e che si percorre contro corrente. Il paesaggio è magnifico, siamo in mezzo alla giungla, l’acqua è fredda, ma nessuno ci può fermare…è troppo divertente. A mollo fino alle ginocchia…io ovviamente do il meglio di me e riesco a inventarmi un passaggio diverso dagli altri e sprofondo fino alla vita…arrampicandoci con l’aiuto di corde e liane, dopo ben 2 ore raggiungiamo la cima!



Approfitto della pausa pranzo per cercare di asciugarmi e poi per fortuna scendiamo dal “normale” sentiero di montagna, attraversiamo un villaggio dove assistiamo per pura coincidenza alla produzione di lao lao…e  neanche a dirlo…salute!


Si, ora ve lo spiego cos’è il lao Lao….è un whisky prodotto dal riso, bevanda tipica di ogni brindisi.  Contrariamente a quanto può sembrare (e contrariamente a come lo pronuncio io, perché davvero non riesco a cogliere la differenza :-S ) non è la stessa parola ripetuta due volte, ma sono due parole diverse…il primo lao significa “alcohohl” e il secondo “laotiano”…per questo è scritto maiuscolo.

Il mio viaggio verso sud inizia domani…prima tappa minibus fino a Luang Prabang, poi autobus locale notturno fino a Vientiane, poi penso che mi fermerò un giorno per riprendermi eh….se no qui è peggio che lavorare!

1 commento:

  1. Lavora lavora Ely... Alcolizzata che non sei altro!!! :-)
    Il Laos mi piace, decisamente. Buona continuazione!

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