Arrivare in Mongolia alle 5.40 del mattino in compagnia di
altre 3 persone ed avere qualcuno che ti viene a prendere alla stazione per
portarti al caldo in ostello….tutto altro impatto rispetto alla Russia!
Sarà che è arrivato il treno da Irkutsk…ma c’è un casino per
la strada….a mezzogiorno che fanno?
Per fortuna ho incontrato Siobhan sul treno e mi sono
aggregata a lei, visto che faremo il tour insieme, perché non andare nello
stesso ostello? Abbiamo convinto anche Jo a venire con noi…visto che voleva
passare tutto il giorno e la notte successiva in stazione da sola…ehhhh???????
Visto che la proprietaria dell’ostello ci ha parlato di un
enorme mercato all’aperto in cui si può comprare di tutto, decidiamo di
imbarcamenarci nell’impresa di prendere un autobus e di dirigerci ai bordi
della città.
Dobbiamo dire che qui le persone sono molto + disponibili,
gentili e sorridenti che in Russia. Se anche non capiscono una parola di
inglese cercano di aiutarti oppure chiedono ad altri (o addirittura telefonano
al figlio a casa e poi te lo passano: è successo in un ristorante, è stato
divertente ordinare in differita!) insomma, grazie alla donnina che fa i
biglietti sull’autobus che ci ha affidate a due povere ragazzine siamo arrivate
al mercato….scusate se non ho fatto foto, ma non abbiamo avuto il coraggio di
aprire la borsa.
Una cosa incredibile, mai vista….un casino di persone,
merce, container aperti da cui esce veramente di tutto, macchine, carretti…il
delirio…ed era mercoledì pomeriggio. Qui quando dicono che puoi comprare di
tutto è vero: stufe, letti, materassi, mobili, cucine elettriche, frigoriferi,
vestiti, occhiali da sole, calze, biscotti, caramelle, bagno schiuma, bibite,
utensili da cucina, biciclette, pezzi di ricambio per il motorino, carta
igienica…e forse anche qualcos’altro che mi è sfuggito mentre eravamo alla
disperata ricerca di cibo…l’unica cosa che non viene venduta in questo mercato.
Questa è una foto della "periferia" della città fatta il giorno dopo x rendere in parte l'idea...quelle cose colorate dietro i capannoni sono le case in cui vanno a vivere le famiglie nomadi durante l'inverno
Siccome nessuna di noi deve rinnovare casa decidiamo di
andarcene da questo delirio immerso nella polvere (io dovrò poi rilavarmi i
capelli che avevo lavato la mattina stessa) e ci fermiamo a mangiare nel sopracitato
ristorante…che per correttezza di informazioni era + una tavola calda.
Ritorniamo in città con una padronanza quasi mistica dei
mezzi pubblici (biglietto 500 tugrit = qualcosa tipo 20 centesimi…difficile
fare i conti quando il cambio è 1 euro = 2.300 tugrit) e decidiamo che abbiamo
visto abbastanza di questa città che come Irkutsk è un’accozzaglia di edifici
decadenti, mescolati a templi e a futuristici grattacieli. Mi sento vecchia a
dirlo, ma forse era meglio se restavano fuori dal mondo moderno e continuavano
la vita da nomadi nelle gher.
Usciamo per cena giusto in tempo per trovare ancora aperta
la magnifica pasticceria di fronte all’ostello, dove compriamo un dolce x
stasera (d’altronde non è colpa nostra se qui i ristoranti non hanno dolci) e la
colazione per domani mattina. Passiamo a salutare Martin che sta dando il
meglio di se all’OktoberFest al Budwieser Pub con i sui compagni di ostello e
andiamo a riposarci per il tour che ci aspetta la mattina dopo.
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