sabato 11 ottobre 2014

MONGOLIA DAY 1 ULAANBAATAR


Arrivare in Mongolia alle 5.40 del mattino in compagnia di altre 3 persone ed avere qualcuno che ti viene a prendere alla stazione per portarti al caldo in ostello….tutto altro impatto rispetto alla Russia!


Sarà che è arrivato il treno da Irkutsk…ma c’è un casino per la strada….a mezzogiorno che fanno?

Per fortuna ho incontrato Siobhan sul treno e mi sono aggregata a lei, visto che faremo il tour insieme, perché non andare nello stesso ostello? Abbiamo convinto anche Jo a venire con noi…visto che voleva passare tutto il giorno e la notte successiva in stazione da sola…ehhhh???????


Dopo un paio (x qualcuna di noi 4) ore di riposo ci avventuriamo in città in compagnia delle due olandesi, che neanche a farlo apposta alloggiano nello stesso ostello, ma sbagliamo subito al primo incrocio e facciamo il giro delle 7 chiese per arrivare la tempio Megjid Janraysing…che se fosse tenuto meglio sarebbe anche bellino. Milioni…e dico milioni, di piccioni infestano tutta la piazza, ma pare che la gente del luogo gradisca. Approfittiamo delle spiegazioni di Jo che conosce meglio di noi le tradizioni buddiste e ci addentriamo nel circuito “gira la ruota” portafortuna! Funziona se per tutto il tragitto pensi intensamente ad una cosa, mentre giri tutti i cilindri senza mai fermarti. Lo so perché le ho chiesto se potevo fermarmi un secondo x fare una fato e mi ha risposto che certo potevo farlo, ma poi non avrebbe funzionato. Non so se ha funzionato in ogni caso, perché non sono stata capace di pensare ad una sola cosa…quindi incrociamo le dite sperando che funzioni x tutte!
 
 
Nel frattempo ovviamente perdiamo le olandesi e proseguiamo da sole la visita della città. Il centro è veramente piccolo e si gira comodamente a piedi, ma non riesco (dinuovo) a trovare nessun negozio di souvenirs per comprare una cartolina!!!!!!!!!(scoprirò solo dopo 3 giorni che OVVIAMENTE i souvenirs si comprano allo State Departement Store…eh…come ha fatto a non venirmi in mente quando ci siamo passate davanti?????)

Visto che la proprietaria dell’ostello ci ha parlato di un enorme mercato all’aperto in cui si può comprare di tutto, decidiamo di imbarcamenarci nell’impresa di prendere un autobus e di dirigerci ai bordi della città.

Dobbiamo dire che qui le persone sono molto + disponibili, gentili e sorridenti che in Russia. Se anche non capiscono una parola di inglese cercano di aiutarti oppure chiedono ad altri (o addirittura telefonano al figlio a casa e poi te lo passano: è successo in un ristorante, è stato divertente ordinare in differita!) insomma, grazie alla donnina che fa i biglietti sull’autobus che ci ha affidate a due povere ragazzine siamo arrivate al mercato….scusate se non ho fatto foto, ma non abbiamo avuto il coraggio di aprire la borsa.

Una cosa incredibile, mai vista….un casino di persone, merce, container aperti da cui esce veramente di tutto, macchine, carretti…il delirio…ed era mercoledì pomeriggio. Qui quando dicono che puoi comprare di tutto è vero: stufe, letti, materassi, mobili, cucine elettriche, frigoriferi, vestiti, occhiali da sole, calze, biscotti, caramelle, bagno schiuma, bibite, utensili da cucina, biciclette, pezzi di ricambio per il motorino, carta igienica…e forse anche qualcos’altro che mi è sfuggito mentre eravamo alla disperata ricerca di cibo…l’unica cosa che non viene venduta in questo mercato.

Questa è una foto della "periferia" della città fatta il giorno dopo x rendere in parte l'idea...quelle cose colorate dietro i capannoni sono le case in cui vanno a vivere le famiglie nomadi durante l'inverno



Siccome nessuna di noi deve rinnovare casa decidiamo di andarcene da questo delirio immerso nella polvere (io dovrò poi rilavarmi i capelli che avevo lavato la mattina stessa) e ci fermiamo a mangiare nel sopracitato ristorante…che per correttezza di informazioni era + una tavola calda.

Ritorniamo in città con una padronanza quasi mistica dei mezzi pubblici (biglietto 500 tugrit = qualcosa tipo 20 centesimi…difficile fare i conti quando il cambio è 1 euro = 2.300 tugrit) e decidiamo che abbiamo visto abbastanza di questa città che come Irkutsk è un’accozzaglia di edifici decadenti, mescolati a templi e a futuristici grattacieli. Mi sento vecchia a dirlo, ma forse era meglio se restavano fuori dal mondo moderno e continuavano la vita da nomadi nelle gher.



Usciamo per cena giusto in tempo per trovare ancora aperta la magnifica pasticceria di fronte all’ostello, dove compriamo un dolce x stasera (d’altronde non è colpa nostra se qui i ristoranti non hanno dolci) e la colazione per domani mattina. Passiamo a salutare Martin che sta dando il meglio di se all’OktoberFest al Budwieser Pub con i sui compagni di ostello e andiamo a riposarci per il tour che ci aspetta la mattina dopo.

 
 

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