sabato 4 ottobre 2014

TRANSIBERIANA 1.0

Giorno 1 (29/09/14), ore 13.50, fuso orario di Mosca
Il treno è partito da 45  minuti e già non so cosa fare…ahahhahahahhahah…prevedibile!

 
Il problema è che nel mio vagone sono tutti russi e ho già appurato che nessuno di loro parla inglese.
Quando ero in coda x salire ho visto un gruppo di ragazzi con lo zaino, che parlavano inglese tra di loro, andrò a cercarli se no impazzisco 4 giorni ad annuire sorridendo a quello che dicono le mie compagne di “cuccetta”.  In effetti sarebbe una normale cuccetta quella in cui siamo, solo che non ha la porta e di fronte invece del corridoio ci sono altri 2 posti messi in orizzontale…segue foto perché mi sa che non si capisce…
 
Cmq x fortuna sono con 3 donne, pulite e ordinate…è già qualcosa. Anche se una di loro ha deciso che tutta la cuccetta è casa sua…
In quella accanto cui sono 4 uomini, 2 giovani, vediamo se si ubriacano e fanno casino…potrebbe sempre un modo x passare il tempo!
Faccio un passo indietro e vi racconto la pre-partenza che già ha un suo fascino…
Partenza dall’ostello + emotivamente glaciale dell’universo (seppur popolato da 100 persone) tragitto in metro e arrivo alla stazione. Su questa fermata della metro si affacciano 3 stazioni….comodo direte…si ma il problema è capire in quale devi andare…perché i russi non si sprecano a mettere cartelli né insegne (e nel caso sarebbero cmq in cirillico).
 
 
Mi ritrovo quindi a vagare come una matta con un foglio in mano (il mio bellissimo biglietto elettronico che il 90% dei russi non ha mai visto) cercando di fermare le persone che mi sembrano quantomeno capaci di leggere x chiedere se mi trovo nella stazione giusta….e ci ho preso!!!!!! Tutto culo ovviamente.
Ora però bisogna cercare il binario che ovviamente sul biglietto non è scritto…qui la cosa si complica perché non vedo tabelloni dei treni in partenza….decido che è impossibile e mi addentro nei meandri della stazione (per fortuna avevo deciso di arrivare un + di un ora di anticipo) ora….immaginatevi la mia faccia quando, con uno zaino da 15 kg sulle spalle, una borsa da 3 kg a tracolla e una busta della spesa in mano il poliziotto all’ingresso mi indica di mettere tutto sul rullo x lo scanner….la mia mascella ha toccato il pavimento :-S
Supero anche questa prova e approfitto dello sguardo stranamente dolce e sorridente della collega (che ancora + stranamente parla un minimo di inglese) x chiedere nuovamente se sono nella stazione giusta e dov’è il binario del mio treno….lei poverina è stata gentile e mi ha spiegato che dovevo uscire e andare nell’ala destra della stazione dove ci sono i binari all’aperto…peccato che non mi abbia detto che la non ci sono tabelloni,…così sono dovuta tornare indietro, ripassare il controllo dello scanner fatto 8 minuti prima per trovare finalmente il tabellone…dove TATAN c’è un treno che parte allo stesso orario del mio, solo che la destinazione è diversa…mmmmm…..intanto appoggio zaino e tracolla che sto x morire e poi aspetto pazientemente che passi di qui qualcuno dall’aria europea…..e miracolo…arriva!!!!
Sono nel posto giusto, il treno nel tabellone è il mio, ma manca ancora il binario, che simpaticamente viene segnalato solo 20 minuti prima della partenza.
Approfitto dell’attesa x mangiare qualcosa mentre gente con tutto l’armadio stipato in buste di stoffa guarda me, che ho uno zaino che costa + della loro macchina, come se fossi una barbona…va beh….
Finalmente appare il binario e torno fuori dove si alternano momenti di caldo afoso e pioggia incessante.
Questo è il treno, ma non è Mosca è....da qualche parte...
 
 
Arrivo alla mia carrozza e attendo il controllo del biglietto. La nostra controllora sembra la sorella di Hitler…iniziamo bene…
Passo il controllo e cerco il mio posto, appoggio lo zaino e mentre mi accomodo una signora mi dice che quello è il suo posto…ma io sono sicura al 99% di aver fatto tutto per bene. Controlliamo i biglietti e abbiamo lo stesso posto assegnato...nnnnnnnoooooo….un incubo :-S
Lei ovviamente non parla una parola di inglese, urla qualcosa e parte in tromba in direzione della controllora. Prima di prenderla eccessivamente nel didietro la seguo di corsa e anche se non capisco una parola della loro conversazione, anche solo aver assistito mi rende + tranquilla.
Ci rispedisce al nostro posto e chiama il capo supremo che viene a controllare i biglietti e mi pare non possa fare altro che constatare che effettivamente ci è stato assegnato lo stesso posto, ma sulla lista delle persone presenti sul vagone c’è il mio nome, non quello della signora.
Quando il treno è poi in partenza la signora viene spostata e tutto torna alla normalità, mi viene anche spiegato il tutto molto lentamente, ma è pur sempre russo…non capisco niente, annuisco sorridendo e ringrazio! Almeno quello lo so dire!
Ed eccoci qua…con il treno che attraversa la periferia di mosca mentre tutti si mettono in tuta\pigiama e ciabatte. Io mantengo il mio status di straniera e non mi tolgo nemmeno le scarpe!
 
 
Qualcuno mangia, qualcuno si è già anche messo a dormire con grande disappunto del compagno di cuccetta che non ha + un posto dove sedersi…tutto molto pittoresco!
Via, mi sento pronta x andare alla ricerca del bagno e dell’acqua calda x il the.
 

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